La valigia
Giuseppe Battiston

SABATO 14 GENNAIO 2023

INCONTRO h 19.30
SPETTACOLO h 21.00

Un testo per dissacrare il sacro, per imparare a rispettare ciò che rispettabile non è, per capire che i valori umani esistono solo al di fuori delle convenzioni. La valigia di Sergei Dovlatov è metafora della diasporica condizione umana, di un sentirsi emigranti dello spazio e del tempo. Emigriamo dalla nostra giovinezza, da un passato fatto di persone, di immagini, di episodi e sentimenti che il ricordo ha la forza di immortalare e resuscitare. 

Giuseppe Battiston dà vita a personaggi che riemergono dalla memoria; uomini e donne raccontati con il filtro della distanza, della distorsione e della comicità. Dispositivo di racconto e di evocazione è uno studio radiofonico, in cui un presentatore, attingendo alla storia di Dovlatov, giornalista e reporter, si aggancia al mondo sonoro per evocare la propria storia.

di Sergei Dovlatov
adattamento di Paola Rota e Giuseppe Battiston
regia  Paola Rota
Crediti fotografici Noemi Ardesi
produzione Gli Ipocriti Melina Balsamo
GIUSEPPE BATTISTON in
WINSTON vs CHURCHILL 
di Carlo G. Gabardini
e con Maria Roveran
regia PAOLA ROTA


Churchill incarna il primato della politica e umanamente è un eccesso in tutto: tracanna whisky, urla, sbraita, si lamenta, ma senza mai arrendersi, fuma sigari senza sosta, tossisce, detta ad alta voce bevendo champagne, si ammala, comanda ma ascolta, è risoluto ma ammira chi è in grado di cambiare idea, spesso lavora sdraiato nel letto, conosce il mondo ma anche i problemi dei singoli, ha atteggiamenti e espressioni tranchant, e battute che sembrano tweets: 
“Gli italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come se fossero guerre”

Giuseppe Battiston incontra la figura di Churchill, la porta in scena, la reinventa, indaga il mistero dell’uomo attraverso la magia del teatro, senza mai perdere il potente senso dell’ironia 
“Meglio fare le notizie che riceverle, meglio essere un attore che un critico”

Di tutto questo parla il testo di Carlo G. Gabardini, che mostra Churchill in un presente onirico in cui l'intera sua esistenza è compresente e finisce per parlare a noi e di noi oggi con una precisione disarmante.