Teatro Cantiere Florida - Firenze

THE BLACK’S TALES TOUR

26 e 27 Ottobre, 21.00

Licia Lanera
The black tales tour

di e con Licia Lanera
e con Qzerty
sound design Tommaso Qzerty Danisi
luci Martin Palma
scene Giorgio Calabrese
costumi Sara Cantarone
consulenza artistica Roberta Nicolai
foto Luigi Laselva
organizzazione Antonella Dipierro
regista assistente Danilo Giuva
regia Licia Lanera
produzione Fibre Parallele
coproduzione CO&MA Soc. Coop. Costing & Management
con il sostegno di Residenza IDRA e Teatro AKROPOLIS nell’ambito del progetto CURA 2017 e di Contemporanea Festival/Teatro Metastasio

Il progetto The Black’s Tales Tour è nato dalla necessità di sperimentare il rapporto che s’instaura tra voce, musica e gesto e del processo evolutivo che naturalmente ne consegue. Lo spettacolo rappresenta, infatti, un work in progress continuo attraverso cui si ha la possibilità di allontanarsi dall’idea originale, per poi farvi ritorno. Le fiabe sono l’archetipo, il pre-visto, il pre-detto; sono la letteratura genuina dei più profondi sentimenti umani; sono sempre vive e parlano dell’uomo di ieri, di oggi e di tutti i domani possibili. Partendo da cinque fiabe classiche — La sirenetta, Scarpette rosse, Biancaneve, La regina delle nevi e Cenerentola — spogliate della loro parte edulcorata e consolatoria tipica del mondo dei bambini e presentate in tutta la verità della loro versione autentica, Licia Lanera firma una scrittura originale che racconta incubi notturni e storie di insonnia, per parlare di alcune donne, delle loro ossessioni, delle loro manie, delle loro paure.

The Black’s Tales Tour è uno spettacolo in cui le icone delle fiabe piano piano si sgretolano, fino a diventare la realtà stessa, la più feroce, la più fallimentare. È una specie di horror che vuole far paura per esorcizzare la paura stessa: quella di chi scrive, quella di chi vive. A completare lo spettacolo, infine, la presenza della musica originale, realizzata grazie alla collaborazione con il musicista pugliese Tommaso Qzerty Danisi che ipnotizza lo spettatore accompagnandolo, per tutta la durata della performance, in una dimensione a metà tra l’onirico e il reale.