Teatro Era
Teatro della Toscana
Tessera 2019—2020

3 – 8 Marzo 2020
Fondazione Teatro della Toscana
SVEGLIAMI

di Michele Santeramo
regia e spazio scenico Roberto Bacci
con Elisa Cuppini, Maurizio Donadoni, Francesco Puleo

Svegliami, scritto da Michele Santeramo e diretto da Roberto Bacci, è una riflessione su un mestiere prezioso, il teatro, che ci offre l’occasione di sembrare vivi, e poi di provare ad esserlo davvero.
Una produzione Fondazione Teatro della Toscana.

“Questa è la storia di una famiglia.
Moglie, marito, suo fratello. Una famiglia affogata nei rancori e nella ripetizione. I cui rapporti interni sono fatti di odio ben piantato, profondo. Di sopportazione, di violenza portata alla volontà dell’omicidio.
Le presenze sono troppo ingombranti, e quando diventa impossibile vivere bene, quando le persone che vedi ogni giorno sono quelle che sei costretto a vedere ogni giorno, allora le reazioni possono essere estreme.
Gente che non si è scelta, che è capitata, gente alla quale si è legati da un solo legame affettivo che ha a che fare col dovere dell’affetto, il nucleo delle insoddisfazioni e della violenza, il luogo primigenio dell’insofferenza.
Se ne fa un gran parlare, di proteggere le varie forme di famiglia, come se questo dovesse essere necessario alla felicità.
In scena, qui, tre personaggi dimostrano la necessità dell’evasione da quella prigione di affetti.
La libertà dalle cose è indispensabile. L’assenza di legami è a volte alla base della costruzione di legami veri e scelti.
Questi tre non sono soltanto costretti a stare insieme dai legami di sangue. Lo fanno anche perché condividono lo stesso lavoro.
Si sopportano ogni giorno e ogni notte, al lavoro e nelle pause, nella progettazione dei sogni e nella loro realizzazione.
Sono teatranti: una compagnia di giro che li costringe a lavorare sotto le direttive di uno di loro, convinto che il teatro sia ancora il posto nel quale, a cercar bene, si possa trovare qualcosa di vero.
Una famiglia.
Il contesto inventato dalla violenza per affermarsi incontrastata”.
Michele Santeramo